Buongiorno a tutti. Oggi sono qui con una nuova recensione, si tratta del libro "Invisibile" di Ursula Poznanski e Arno Strobel, che mi è stato gentilmente inviato dalla casa editrice Giunti Editore.
TITOLO: Invisibile
AUTORE: Ursula Poznanski e Arno Strobel
CASA EDITRICE: Giunti Editore
GENERE: thriller
SAGA O AUTOCONCLUSIVO: autoconclusivo
ANNO: 2019
PAGINE: 351
PREZZO: 19,00
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TRAMA: Un paziente trafitto a morte dal bisturi del chirurgo durante un'operazione a cuore aperto. Un agente immobiliare ucciso con ventiquattro coltellate sulla soglia di casa. Un ragazzo massacrato con una mazza da baseball per strada, davanti a decine di testimoni. Un assurdo bagno di sangue travolge la città di Amburgo, ma la cosa più singolare è la facilità con cui i commissari Daniel Buchholz e Nina Salomon riescono a catturare i colpevoli. Eppure il movente rimane incomprensibile: nessuno di loro sembrava conoscere davvero la vittima. L' unico elemento in comune è una rabbia feroce cresciuta a dismisura, fino a diventare inarrestabile. Una rabbia che non lascia immuni nemmeno gli investigatori: mentre l'indagine si fa sempre più tesa, Nina stenta a riconoscere il suo partner. Come è possibile che Daniel, di solito così controllato e padrone di sé, stia diventando ogni giorno più aggressivo e irrazionale? Intanto, un dubbio comincia a insinuarsi in lei: e se gli assassini fossero stati manipolati? Ma da chi? E soprattutto: come?
Il libro mi ha colpito fin dalla prima pagina. I protagonisti di questo libro sono due commissari Daniel Buchholz e Nina Salomon, che si ritrovano una serie di omicidi inspiegabili. Il punto di vista è scritto da entrambi i protagonisti e grazie a questo ho apprezzato molto di più la storia.
Il libro narra tre omicidi. La storia si apre con l’omicidio di Olaf Richter, un uomo che sta subendo un intervento chirurgico al cuore, e che viene ucciso proprio da un chirurgo Paul Bremer.
Due omicidi su tre si svolgono davanti ad un pubblico e tutti e tre gli assassini confessano il proprio omicidio. Ma fin da subito Daniel e Nina scoprono che dietro a tutti questi assassini c'è una persona che li manovra. Solo in seguito scopriamo che sono collegati tra di loro, soprattutto ad una persona.
Gli assassini puntano le proprie vittime, perché si sentono presi di mira da loro, ad esempio ricevono diverse e-mail minatorie.
Mi è piaciuto molto, in quanto l’ho trovato ricco di suspance e d’azione. I due protagonisti mi sono piaciuti, anche se mi sarebbe piaciuto che tra loro si creasse qualcosa che vada oltre la semplice amicizia. La scrittura è molto fluida e per niente lenta. Ad ogni pagina, che si legge, si vuole continuare finché non si arrivi a capire chi è la mente dietro a tutti questi omicidi.
Oltre agli omicidi nel libro sono presenti anche momenti d'amore, ma anche di insicurezza e di gelosia.
Il finale mi ha colpito in senso positivo, perché non il "burattinaio" fosse proprio quel personaggio.
Se vi piacciono i thriller, con qualcosa di psicologico, ve lo consiglio.
Il libro mi ha colpito fin dalla prima pagina. I protagonisti di questo libro sono due commissari Daniel Buchholz e Nina Salomon, che si ritrovano una serie di omicidi inspiegabili. Il punto di vista è scritto da entrambi i protagonisti e grazie a questo ho apprezzato molto di più la storia.
Il libro narra tre omicidi. La storia si apre con l’omicidio di Olaf Richter, un uomo che sta subendo un intervento chirurgico al cuore, e che viene ucciso proprio da un chirurgo Paul Bremer.
Due omicidi su tre si svolgono davanti ad un pubblico e tutti e tre gli assassini confessano il proprio omicidio. Ma fin da subito Daniel e Nina scoprono che dietro a tutti questi assassini c'è una persona che li manovra. Solo in seguito scopriamo che sono collegati tra di loro, soprattutto ad una persona.
Gli assassini puntano le proprie vittime, perché si sentono presi di mira da loro, ad esempio ricevono diverse e-mail minatorie.
Mi è piaciuto molto, in quanto l’ho trovato ricco di suspance e d’azione. I due protagonisti mi sono piaciuti, anche se mi sarebbe piaciuto che tra loro si creasse qualcosa che vada oltre la semplice amicizia. La scrittura è molto fluida e per niente lenta. Ad ogni pagina, che si legge, si vuole continuare finché non si arrivi a capire chi è la mente dietro a tutti questi omicidi.
Oltre agli omicidi nel libro sono presenti anche momenti d'amore, ma anche di insicurezza e di gelosia.
Il finale mi ha colpito in senso positivo, perché non il "burattinaio" fosse proprio quel personaggio.
Se vi piacciono i thriller, con qualcosa di psicologico, ve lo consiglio.
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