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INTERVISTA A...DEBORA ALBERTI

Buongiorno a tutti. Oggi sono qui un nuovo appuntamento della rubrica INTERVISTE. 
Oggi l'intervista sarà dedicata a Debora Alberti, autrice del libro TRA DUE NASTRI DI RASO VIOLA.

PARLACI UN PO' DI TE.
Mi chiamo Debora Alberti, ho 30 anni ed ho iniziato a scrivere quasi per caso più di dieci anni fa. Ero un’adolescente riservata, stabile dentro il mio mondo che aveva dei sogni ben delineati. 
Un passo alla volta, però la strada è cambiata, non ho continuato gli studi, mi sono sposata e ora seguo la mia casa con dedizione e cura, senza che la passione per le parole abbia subìto variazioni, o meglio: è maturata insieme a me. 
Sono state proprio le parole ad aiutarmi spesso, proprio come la protagonista del mio scritto “Tra due nastri di raso viola”.

COME HAI SCOPERTO LA PASSIONE PER LA LETTURA?
Ho sempre avuto un’attrazione per i libri, fin da piccola. Mia madre ancora mi racconta che ad appena 4 anni, ad una sagra non mi accostai ad una bancarella di giocattoli ma ad una dove vendevano libri, di certo mi colpì il colore rosso della copertina ma obbligai mia madre a comprarmelo.
Mi faccio rapire da copertine e sensazioni, voglio viaggiare attraverso le parole degli altri.
UN LIBRO CHE E' STATO UTILE NEL TUO PERCORSO DI SCRITTRICE. 

Dimenticami” di Elena Loewenthal. Me lo regalò mia madre per i miei 17 anni, era per me un anno particolare e avevo iniziato da poco a rifugiarmi nelle parole per trovare un po’ di sollievo ai problemi che dovevo superare e leggere quel libro mi fece sentire per la prima volta le emozioni. La scrittrice mise su carta in modo aggraziato le sensazioni del protagonista in modo tale fossi quasi in grado di poterle percepire. E così volevo fosse per ciò che creavo io.
C'E' UN LIBRO CHE CONSIGLIERESTI DI LEGGERE?

Ora come ora consiglierei “Ciò che inferno non è” di Alessandro D’Avenia, autore che adoro per la sobrietà con cui gestisce argomenti delicati come adolescenza e durezza di vita, soprattutto in questo testo dedicato a Don Pino Puglisi e alla Sicilia nascosta che spesso noi neppure possiamo immaginare.
L’ultimo che ho letto invece è un romanzo d’amore ad ambientazione storica “Quando l’amore non finisce” di Charlotte Link. Consiglierei anche questo, è un tuffo nel passato ormai incontrabile solo attraverso i testi, ma che fa capire che i caratteri ribelli non sono mai mancati in nessuna epoca.
Mi piace affermare che il miglior libro del cuore è sempre quello che ancora bisogna leggere.
RACCONTACI COME E' NATA L'IDEA DEL TUO ULTIMO LIBRO.
Era il 2014 e da marzo buttavo giù tracce di storie, cosa che negli anni avevo già fatto e credevo fosse come sempre uno sfogo per poi ripartire con la stesura di pensieri ricchi di emozioni.
Mentre ero al mare cominciai a appuntare dei dialoghi che pensavo fossero senza senso, fino a che la mattina del primo agosto, dopo aver visto la foto di un ragazzo che avevo aiutato anni prima, un particolare del suo viso, cominciai a formulare una storia.
Mi ci immergevo sempre più, era una sorta di rifugio che mi distraeva anche dal reale e dal periodo un po’ ansioso della mia vita. 
Più trascorrevano le settimane e più mi rendevo conto che prendeva vita un sogno. Un po’ come se stessi riscattando tutte quelle trame inconcluse negli anni e così anche buona parte di me.

PARLACI DEL TUO ULTIMO LIBRO.
Tra due nastri di raso viola” racchiude la storia di Sara, protagonista principale del romanzo la quale nasce a Milano nel 1987 e vive una vita spensierata fino ai dodici anni, fino a che la notizia della morte in Iraq del padre, inviato di guerra, non le porta via l’ingenuità.
Solo dopo un mese da quella data cominciò a mettere per iscritto i suoi stati d’animo e le sue emozioni su di un diario dalla copertina di raso viola; regalatole dal padre il giorno del suo nono compleanno.
Passano gli anni e tra quelle pagine racconta della malattia di sua madre, del vuoto incolmabile che l’assenza dei genitori le provoca, ma soprattutto narra del suo amore per Michele. 
Vive con lui una storia intensa, fino a che il dolore per l’ennesima perdita e la scelta che lui compie, non finiscono per allontanarli.
Tutto riparte il primo agosto 2014, quando Sara decide di ritornare a Milano per incontrare Michele, che l’ha rintracciata solamente tre giorni prima. Sedotta dalla curiosità o forse da un sentimento mai affievolito, torna da dove tutto è cominciato e anche i ricordi sparano a salve nella sua mente.
La giornata inizia male, ma il destino ha in serbo il giusto scacco matto.
Appena torna nell’appartamento acquistato solo sei mesi prima nella periferia torinese, suona al vicino, il Dottor Simone Bramati e spinta da qualcosa di oscuro o forse da un perché a cui da settimane non vuole dare risposta, si libera dai ricordi.
Capisce che suo padre le ha indicato la traiettoria giusta per seguire il destino, forse sapendo già come sarebbero andate a finire le cose, le dona lo spunto per mettere fine ad un dolore ancora presente. Questo grazie alle sue parole semplici racchiuse in un piccolo libricino.

PERCHE' DOVREMMO LEGGERE IL TUO LIBRO?
Perché credo che il susseguirsi di stralci di passato e presente sia un lato molto curioso del romanzo. Scoprire in che modo Sara sceglie una vita nuova, sceglie la persona che dopo anni la fa tornare ad essere una donna gentile e cordiale.
Svelare quindi l’esistenza di una ragazza che cresce anche attraverso le pagine del suo diario segreto: speranze, amore, delusione e la sua rivincita.
Perché quando tutto ci sembra contro, non dobbiamo smettere di credere nel domani.

CON QUALE PERSONAGGIO TI IDENTIFICHI?
Con la figura di Sara anche se non ho mai pensato fosse una storia autobiografica, seppur mentre mi dedicassi alla stesura di “Tra due nastri di raso viola”, ho inserito alcuni episodi che riguardano la mia vita e di chi mi circonda, sfruttando una mia caratteristica: la curiosità. Non sono mai invadente, sono affascinata dalle esperienze e situazioni delle altre persone e mi piace scoprirle e dopo averle assorbite, finisco anche per immetterle nelle mie tracce.
Anche per questo le 200 pagine del mio romanzo, sono state e sono tuttora per me, una grande sorpresa e soddisfazione, come un riscatto. E grazie a Sara, la mia protagonista, ho anche imparato a guardare con occhi diversi il mondo che mi circonda, soprattutto a non avere paura di ciò che sono.
C'E' QUALCUNO CHE TI HA INCORAGGIATO FIN DALL'INIZIO COL TUO SOGNO?
La mia famiglia ha sempre saputo della mia passione per la scrittura e credeva che anche in questo caso fosse uno sfogo e basta. Mio marito mi ha detto di continuare ma soprattutto due carissimi amici, i quali hanno avuto la fortuna poi di leggere ancora in bozza “Tra due nastri di raso viola”.
Loro mi hanno aiutato in un certo senso nella stesura stessa, nei momenti di abbattimento e delusione o vuoto, sono anche stati capaci di pormi delle domande per scaturire in me la forza di trovare ancora curiosità e magia nelle mie parole.

E INVECE, C'E' STATO QUALCUNO CHE TI HA OSTACOLATO NELLA REALIZZAZIONE?
No, affatto. Credo di essere stata io critica nei miei riguardi e quindi a volte avrei voluto mollare, ma poi con gli spunti giusti e qualche “pizzicatina” esterna ho proseguito e concluso nel mio intento: la pubblicazione. Deciso poi di farlo personalmente e senza l’appoggio di una reale casa editrice perché le proposte che mi erano state girate non potevano rientrare nelle mie possibilità.

HAI UN BLOG DOVE POSSIAMO SEGUIRTI?
Non ho un blog ma un sito www.deboraalberti.it con collegamento ai social e mail di riferimento.

Ringrazio Debora per aver perso un po' del suo tempo rispondendo alle mie domande, seguitela su instagram (https://www.instagram.com/debora.alberti/).

Le informazioni del suo libro le trovate in questo post (QUI).

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